Giovedì 18 maggio è stata organizzata una visita all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino per presentare ad amici e amiche quanto abbiamo realizzato negli anni come Progetto Pinocchio.
Il gruppetto era numeroso, puntualissimo al ritrovo davanti all’ospedale, pronto per la prima tappa del giro che è iniziata al 4° piano nel reparto di Ortopedia, luogo dell’ultimo nostro intervento decorativo e strumentale. La dott.ssa Imazio, responsabile del reparto di Riabilitazione e Fisiatria, ci ha spiegato il funzionamento e le grandi potenzialità della innovativa macchina Khymeia donata all’ospedale e abbiamo potuto constatare, leggendo sullo schermo, il già lungo elenco di nomi di bambini e ragazzi trattati dal mese di gennaio ad oggi. Una bella soddisfazione!
Il tour è poi proseguito al piano terra nel reparto di Radiologia dove siamo stati accolti dal responsabile dott. Di Rosa che ci ha aperto le porte della sala TAC, primo nostro intervento di umanizzazione degli spazi ospedalieri e diagnostici, e delle sale di radiologia. Dal bosco incantato della TAC all’astrospazio radiologico con tanti missili e buffi personaggi che occhieggiano tra un asteroide e l’altro, alla dottoressa Giraffa, nuova macchina radiologica portatile camuffata in una giraffa un po’ bizzarra, alla sala mongolfiera con fiori, farfalle, uccellini e, ovviamente colorate mongolfiere che si librano leggere in un cielo azzurro. Per finire la sala Nuvoletta, sala di aspetto del reparto di Otorinolaringoiatria con famiglie di animali allegri e colorati, arcobaleni e un grande sole sorridente che accoglie chi entra. Gli animali e le figure che sono state utilizzate non rispecchiano nessuno dei personaggi conosciuti dei cartoni o dei film in quanto i bambini potrebbero in seguito associare queste figure al dolore o alla paura provata. Proprio quello che non vogliamo che accada! Trovano invece personaggi nuovi, buffi, ammiccanti, un aiuto a distrarsi in momenti particolarmente delicati e difficili da affrontare.
Un’ora intensa trascorsa con amici e sostenitori del nostro lavoro che, dopo questi anni di chiusura, hanno potuto rendersi conto del grande utilizzo di questi spazi e della serenità e leggerezza che comunicano ai piccoli pazienti. Tutto ciò è stato di grande gratificazione per chi ha profuso impegno e dedizione e continuerà a farlo anche in futuro nella certezza che la speranza può fiorire ovunque, anche all’interno di un ospedale.
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